Dalle parole ai fatti, si sa, c’è un abisso e a quanto pare il primo ministro Giuseppe Conte al G7 di Charlevoix ha dovuto fin da subito fare i conti con la realtà. Il premier italiano, appena sbarcato in terra canadese, ha sorpreso tutti allineandosi alle posizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump su un possibile allargamento alla Russia di Putin, ritrovatasi esclusa dal summit dopo l’annessione “forzata” della Crimea nel 2014. Sono d’accordo con il Presidente @realDonaldTrump: la Russia dovrebbe rientrare nel G8. È nell’interesse di tutti. pic.twitter.com/grqQ12ZuFJ — GiuseppeConte (@GiuseppeConteIT) 8 giugno 2018 Tuttavia, secondo quanto riportato dal Corriere.it, nell’incontro con i suoi omologhi europei Conte ha dovuto fare una parziale marcia indietro, trovando una particolare giustificazione per la sua presa di posizione: “Dovete capirmi, il nostro elettorato ha una sensibilità particolare per Mosca“. Guardando il vertice europeo pre discussione generale, infatti, la soddisfazione di Berlino, Parigi e Bruxelles nei confronti dell’Italia è stata alta: “Del resto Conte è un avvocato, ha capito perfettamente il processo e gli accordi Minsk, conosce il diritto internazionale”, ha fatto trapelare il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron.
Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte: