
Stanco e inquieto, il grande Cristoforo Colombo non si fidava dei suoi uomini. Per questo, appena sbarcato a Restelo, vicino a Lisbona, di ritorno dal suo periglioso viaggio alla ricerca delle Indie, si affrettò a spedire una lettera per informare i reali di Spagna della scoperta del Nuovo Mondo. Era il 4 marzo 1493, le gesta del grande avventuriero genovese sono diventate storia. Ma forse neanche lui poteva immaginare che una copia di quella sua lettera avrebbe compiuto, 500 anni dopo, un viaggio di andata e ritorno dalle Americhe, rocambolesco quasi quanto il suo.Rubata dalla Biblioteca Riccardiana di Firenze, dove era stata sostituta da una copia, e recuperata dai carabinieri dei beni culturali negli Usa, dove grazie ad una donazione era finita addirittura sugli scaffali della biblioteca del Congresso a Washington, quella lettera di Colombo torna oggi a casa, prima a Roma poi a Firenze, restituita con tutti gli onori dagli americani.
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