A Roma presso l’agenzia Onu è stata presentata una trilogia di documentari, ciascuno di un’ora circa, che indagano le ragioni delle migrazioni: i conflitti, le persecuzioni politiche, razziali e religiose e i cambiamenti ambientali. Tre documentari raccontano le storie di coloro che sono stati costretti a fuggire per salvare la propria vita e quella delle loro famiglie, a causa della guerra, del cambiamento climatico e di persecuzioni religiose o politiche. L’obiettivo è quello di contribuire ad una migliore comprensione delle condizioni di vita dei profughi di guerra, ad una maggiore solidarietà e a migliorare la capacità di accogliere e di accettare i migranti da parte dei cittadini europei. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), alla fine del 2014 oltre 59,5 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di conflitti, crisi sociopolitiche, ambientali o umanitarie. Il 51% di questa popolazione sono bambini sotto i 18 anni. Tre quarti di questi profughi sono ancora in una situazione di “esilio a lungo termine” senza alcuna prospettiva di tornare a casa .
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