Due medici napoletani, professionisti insospettabili, sono accusati di aver rilevato i ristoranti di camorristi in carcere per proteggere i loro interessi economici e di aver fatto investimenti e affari per conto della cosca criminale. È quanto emerge da un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli che ha portato oggi all’arresto di sei persone nella città partenopea. I due medici sono stati destinatari di una misura cautelare emessa del gip di Napoli ed eseguita dalla Dia partenopea, insieme alla sorella e al cognato di un boss e a due affiliati. I professionisti sono due fratelli, un anestesista e un chirurgo estetico, in servizio presso due cliniche private napoletane dei quartieri di Chiaia e Vomero. La misura restrittiva riguarda anche Domenico Mollica, cognato del capoclan pentito Carlo Lo Russo e titolare di un’agenzia d’affari con sede nel centro direzionale di Napoli, insieme alla moglie Adriana Lo Russo, sorella di Carlo. Adriana Lo Russo è finita agli arresti per ricettazione aggravata per aver consegnato somme provenienti da attività illecite del clan ad esponenti della cosca.
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