Generazione di fenomeni. Anni ’90, gli anni del walkman riavvolto con la Bic e del floppy disk, del bungee jumping e dei ciucci colorati, di Roberto Baggio e degli zaini Invicta, oltre alle situation comedy, da Beverly Hills in giù. Zoff in panchina e Calleri in presidenza, fino all’avvento di Cragnotti che avrebbe rivoluzionato la storia di una Lazio con quasi un secolo già alle spalle. Dal ’90 al ’96, la fine del ventesimo secolo che ha partorito dieci undicesimi della Biancoceleste di ieri. Solo Lulic, nel secondo tempo, ha tenuto alto l’ultimo baluardo di sana anzianità in confronto agli sbarbatelli in campo. Una Lazio Under 27, massima espressione di giovinezza, che con ‘i meno esperti’ (come piace definirli oggi) non rallenta la morsa
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