La scuola romantica dei Lakists, i “poeti del lago”





Quasi alla pari con Walter Scott comparve in Inghilterra anche un altro indirizzo della poesia romantica, i cui rappresentanti, poiché partivano da principi comuni, ed erano legati da vincoli d’amicizia, furono visti come un partito, e a cui un pò con arbitrio, poiché assai spesso prendevano stanza sui laghi del Cumberland e del Moreland d’Occidente e di qui attingevano i migliori motivi per i loro quadri della natura, si diede il nome di The Lakists. I loro esponenti più ragguardevoli furono William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge (di cui è celebre specialmente “The rime of the ancient mariner“), Robert Southey e lo scozzese John Wilson. Nei loro studi paesistici si riattaccarono immediatamente al Burns; partirono anch’essi da libere idee, ma cercarono di mettere d’accordo i loro concetti di natura e di libertà con quelle romanzesche tendenze così verso lo strano, il fantastico, l’avventuroso, come per la riflessione e per la trattazione morale, ch’erano già da tempo connaturate in Inghilterra, e al principio del secolo avevano preso uno slancio nuovo. Il termine che fu coniato per questa scuola “Lake Poet School” (in italiano “I poeti del lago”) era inizialmente un termine dispregiativo, difatti veniva definita la scuola dei piagnistei e dei poeti ipocondriaci che perseguitano i laghi, almeno secondo Francis Jeffrey; come riportato anche da Coleridge era anche un termine improprio, in quanto la scuola di per sé non era né nata in modo particolare dal Lake District, né era una scuola di poesia coesiva. Un membro poco noto della scuola fu Dorothy Wordsworth, membro ausiliario, che non era stato pubblicato durante la sua vita (i suoi diari, lettere e poesie furono pubblicati postumi), ma fornì gran parte dell’ispirazione per l’opera di suo fratello William.

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Pubblicato il: 3 Giugno 2018

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