Proprio adesso che un governo sta lì, lì, per nascere, per emettere il suo primo vagito con un parto difficile, ma se vogliamo breve, paragonato ai sei mesi della ‘grand coalition’ teutonica, c’è già chi guarda a questa nascita con diffidenza e tifa addirittura per abortirla.Il plotone di esecuzione, quello del bastian contrario, dei diffidenti, dei rancorosi, quello – ancora!? ma basta! – dell’antiberlusconismo, dei tuttologi, dei politologi, dei vecchi tromboni dei talk show, è già schierato e pronto a sparare giudizi e bocciature. Per ‘loro’ – che hanno chiuso gli occhi e tappato le orecchie a scandali e tangenti, a ruberie e furfanterie, ma che oggi fanno le pulci a Lega e 5stelle con la lente d’ingrandimento – meglio uccidere un desiderio nella culla che cullare desideri irrealizzabili, come il superamento della Legge Fornero, più lavoro e più salario, più Italia e meno Europa, il controllo dei confini e dei flussi migratori, la sicurezza, la sburocratizzazione e la riduzione di leggi e regolamenti, il sostegno dello Stato ai più deboli, la riduzione del carico fiscale, la riduzione dei costi della politica, la lotta alla corruzione
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