La fonte di Mompiano





Brescia è famosa fin dal passato per le sue numerose fontane, sia quelle pubbliche destinate al popolo, sia quelle private fatte costruire per adornare cortili e giardini dei palazzi nobiliari.Tutta l’acqua di queste fontane proveniva dalla fonte di Mompiano che sgorgava dal monte San Giuseppe; da qui, nel periodo romano, partiva un acquedotto che arrivava fino al foro della Brixia romana, da cui veniva poi distribuita l’acqua alle varie fontane della città.L’acqua della fonte sgorgava da sette aperture, andando a formare un laghetto; nel primo tratto scorreva a cielo aperto ed era usata per l’irrigazione della valle di Mompiano. Proseguiva poi il suo “viaggio” verso la città fino a costeggiare il colle Cidneo e arrivare nella piazza del Foro.Qualche tempo dopo in alcuni tratti venne modificato il percorso dell’acquedotto, in modo da far arrivare l’acqua anche nelle zone al di fuori delle mura della città, dove si stavano espandendo le costruzioni.Tra l’800 e il 900 l’espansione della città e delle sue attività portò alla realizzazione di una nuova rete idrica e di un lavoro di sistemazione della fonte, per renderla più igienica: furono abbattute delle costruzioni a ridosso della fonte e fu realizzata una copertura per il laghetto, ulteriormente ampliato; questo intervento rese la fonte così com’è oggi.Con il progetto di realizzazione di un nuovo condotto con tubature in cemento, si abbandonò del tutto il vecchio acquedotto, il quale è visibile ancora oggi dalle pendici del Cidneo fino a Piazza del Foro in quasi tutta la sua estensione. Ben presto però la nuova fonte di Mompiano si rivelò insufficiente in confronto all’estensione della città, e dal 1914 fu attivato un nuovo serbatoio, detto del Fossa, che attingeva l’acqua dalle fonti di Cogozzo e che si trova sul colle Cidneo.Nel corso del XX secolo la portata della fonte di Mompiano si è progressivamente ridotta, a causa della trivellazione del terreno ad opera di privati e industrie della zona. In seguito si è aggiunto anche l’inquinamento chimico della stessa acqua, che ha reso molti pozzi inutilizzabili.Dagli anni ’70 la fonte di Mompiano ha cominciato ad avere periodi di secca e attualmente copre solamente il 14% del fabbisogno cittadino, mentre la maggior parte di esso è garantito da un agglomerato di circa quaranta pozzi.

Per leggere il resto dell’articolo devi collegarti direttamente sul sito della fonte:








Continua

Pubblicato il: 12 Maggio 2016

Potrebbero interessarti anche»