Inter, nella testa di Luciano Spalletti





ROMA – Ritratto di un uomo allucinato e sentimentale. Luciano Spalletti, due mani da contadino, una testa da ossesso e due occhi che bucano il mondo quando non bucano se stesso. M’è capitato una volta di entrare nella sua testa, cinque minuti, quanto basta per sapere che è la più interessante (di gran lunga) tra tutte, fatta eccezione per Bielsa El Loco, altro ossesso mica male. Più di Guardiola, il più intelligente di tutti, ma alla fine banale come tutti i primi della classe, impeccabile anche nella sconfitta e nel male di vivere. Più di Mourinho, l’intelligenza perversa del manipolatore, al netto di un ego paranoico e insaziabile. Più di Klopp, che io amo per quanto include, e mai esclude, intelligenza votata all’abbraccio empatico e alla clowneria.

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Pubblicato il: 18 Aprile 2019

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