I giornalisti che al binario del Firenze-Roma aspettavano il nuovo premier Giuseppe Conte hanno invece visto scendere dal treno quello vecchio, Matteo Renzi. La scenetta è un apologo sulla precarietà del potere. L’uomo che si è mosso per anni con legioni di telecamere al seguito ha guadagnato l’uscita senza venire intralciato dal peso di troppe attenzioni. Era l’oscuro prof l’oggetto del desiderio
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