De Laurentiis: «Offrii 60 milioni per Alisson. Il Napoli? Sì, ora è più forte»





CASTEL VOLTURNO – Il pallone è lì, dentro c’è di tutto: le emozioni, le ambizioni, le visioni oniriche e pure il rumore sordo di un’estate intera un po’ dolente. E basterà un dribbling per spingersi oltre gli echi, per lanciarsi nella favola, per avvertire l’estasi e semmai il tormento, e perdersi in quest’oppio ch’è il football. C’è un passato che rimane, incastrato in quell’immagine incantevole della Grande Bellezza, ma c’è un futuro nel quale Aurelio De Laurentiis proietta se stesso e il Napoli di Ancelotti, senza avventurarsi in tunnel, in veroniche dialettiche, tuffandosi dentro ai propri pensieri e buttandoli lì, appallotolati, fino a renderli carichi di frasi ad effetto che riempiono l’aria: perché il calcio sia anche un diabolico gioco di parole, in attacco o in contropiede. Palla fai tu. Napoli, visite mediche per Ospina Finalmente il calcio, quello giocato, si prende la scena: comincia un nuovo ciclo, presidente.

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Pubblicato il: 17 Agosto 2018

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