ROMA – Anno nove, anno zero. La Roma americana è costretta a costruire un nuovo progetto tecnico sulle macerie lasciate da Monchi, fibrillando come ai tempi dell’ingresso nel club della cordata di James Pallotta. La differenza non poco significativa è finanziaria: la società vale molto più del 2011 e ha visto aumentare enormemente il fatturato interno e la popolarità internazionale. Ma sotto il profilo sportivo, il rischio concreto è di essere tornati al punto di partenza come in uno snervante gioco dell’oca. Ranieri proverà a salvare il salvabile, tentando l’assalto alla Champions League che sarebbe determinante per il bilancio e i programmi futuri. Ma se così non dovesse essere, aspettando che si definisca la vicenda dello stadio, Pallotta varerebbe il famoso piano B: nuovo direttore sportivo, nuovo allenatore, abbassamento del monte ingaggi, valorizzazione dei giovani
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