Forse per il meteo che volge al brutto, forse per il ricordo ancora fresco del bollito alla fiorentina che delira da Fazio, ci siamo svegliati un po’ giù di tono. Ma è stato un attimo. Poi, sul Corriere e su La Stampa, abbiamo trovato due fra i nostri editorialisti preferiti in un colpo solo, che ci hanno subito risollevato l’umore: i professori Angelo Panebianco (“Stereotipi (e bugie) sull’Italia”) e Giovanni Orsina (“Non basta una monetina per cambiare”). Ora, l’idea che i due siano professori, e dunque presumibilmente insegnino all’università, o almeno al liceo o alle medie, ci spinge a un istintivo moto di solidarietà per gli allievi.Partiamo da Panebianco, “politologo”, che ha la barba. La sua ultima tesi, come tutte le altre, è tanto originale quanto demenziale: se i 5Stelle sono arrivati primi alle elezioni è per le loro “evidenti affinità” con “i più potenti del Paese”, del cui “volere” sono “i disciplinati esecutori”.
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