Ah, quel nostro tempo nel golfo delle false sirene sei anni dopo Maradona. Massima baraonda azzurra nell’anno in cui Massimiliano Allegri venne a giocare nel Napoli, 1997-98. Trent’anni, giovane affascinante per l’aria sfaticata, occhio di triglia livornese, bocca stretta con spifferi toscani, un orizzonte da allenatore e un elegante distacco dallo strazio azzurro. Quattro allenatori e 32 giocatori trascinarono il Napoli all’inferno. Cani perduti senza collare. Ferlaino non più presidente, ma azionista di riferimento
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